FORCASTA
C’era una volta il futuro, sì... un futuro fatto di macchine volanti con linee simili a jet o ad astronavi che come tetto avevano una cupola, una bolla trasparente... una bubble-top. Città sospese nell’aria, dove la gente viaggiava su macchine volanti con la cupola trasparente, come si immaginava nei cartoons dei JETSONS di Hanna&Barbera che qui in Italia prendevano il nome di “I PRONIPOTI”… grandiosi! C’erano città con strade sospese, piene di giardini ed immerse in jungle di fitta boscaglia, in deserti, sott’acqua o addirittura su altri pianeti ma assolutamente coperte da immense cupole trasparenti… forse perché l’aria lì dentro era più pura oppure perché c’era un clima iper confortevole... sì... un progresso ultra stiloso... un ingenuo futuro. Personaggi come Darryl Strarbird, Ed Roth, Dean Jeffries e molti altri della bubble-top ne fecero un'istituzione. Forse non tutti sanno che l’inventore della bubble-top nelle kustom kar fu proprio Darryl Starbird. A differenza della maggior parte dei customizzatori di quell'epoca, che lavoravano in California, patria delle kustom kar, Starbird aveva la sua base a Kansas City, nello stato del Kansas. Iniziò nel 1960 con la futuristica Predicta che, come base, era una Ford Thunderbirds del 1956 modificata e con tetto a bubble-top; con lei Starbird ebbe successo in tutti i car show e riviste varie di settore, tanto da uscire in model-kit per la Monogram.... ma questa è un'altra storia. Continuò verso i primi sixties con la Forcasta che fece meno scalpore rispetto alle altre ed è proprio di lei che vi voglio parlare. La Forcasta sembra uscita veramente dai cartoons dei Jetsons, rossa, con bubble-top, realizzata usando una Chevrolet Corvair del 1960. Della Corvair rimase ben poco, la carrozzeria fu modificata totalmente: pinne nella parte posteriore che davano la linea da jet, portiere shoved, passaruota allargati, muso totalmente ricostruito con griglia a tubi cromati con linea a V, i fari tondi con copertura trasparente ad ogiva e la parte posteriore simile a quella anteriore ma con fari trasparenti ad ogiva rossi e come tetto un bubble-top a doppia bolla. A differenza delle altre kustom kar create da zero, che normalmente erano a due posti, la Forcasta ospitava quattro persone che alloggiavano in un abitacolo con interni rossi e bianchi trapuntati in stile “Capitonner”. L’abitacolo era diviso in due da un cruscotto centrale pieno di pulsanti e comandi per la macchina che si prolungava fino ai sedili posteriori accessoriato di televisione e radio per poter svagare i passeggeri durante lunghi viaggi. Il cruscotto finiva anch’esso ad ogiva nella parte anteriore dell’abitacolo ed era totalmente cromato, il comando dello sterzo era un enorme strumento a campana posizionato nella parte ad ogiva anteriore del cruscotto che, mosso a destra e a sinistra, dava la direzione all’auto. Questa era la Forcasta... un mezzo meraviglioso, futuristico... un futuro fatto di città in bolle trasparenti, in ambienti super lounge, dove tutto è limpido e ingenuamente cool... completamente lontano dal freddo acciaio delle città super tecnologiche, dove tutto è digitale ed asettico…. un futuro da Pronipoti a cui io sono molto legato.
testo e disegni di Giampo Coppa
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